Trump contro Harris. La corsa alle presidenziali in America non determinerà soltanto il nome del nuovo presidente degli Stati Uniti ma anche il destino delle relazioni tra nuovo e vecchio continente. Sono infatti numerosi i temi al centro del dibattito tra i due candidati alla Casa Bianca che interessano direttamente l'Europa, ponendola di fronte a due scenari distinti a seconda di chi vincerà. Primo tra tutti il capitolo sicurezza. Sebbene dichiari di avere ottimi rapporti sia con Putin e che con Zelensky, sull'Ucraina la posizione di Donald Trump è chiara, stop agli aiuti militari e finanziari a Kiev, per mettere fine rapidamente al conflitto. Al contrario, per la candidata Democratica, il sostegno alle forze ucraine non è in discussione. L'obiettivo è quello di seguire la linea inaugurata dal tuo predecessore Joe Biden, facendo attenzione a non incrinare i rapporti tra NATO e Russia. Ma la sicurezza dipende anche dalla situazione in Medio Oriente. il sostegno incondizionato espresso dal Tycoon al primo ministro israeliano Netanyahu, si scontra con un atteggiamento meno netto della sua avversaria. Quella dei due stati continua ad essere la principale soluzione prospettata da Harris, che se da un lato dichiara di sostenere Israele, dall'altro ribadisce però la necessità di fare di più per alleviare la sofferenza palestinese. Un approccio più equilibrato che la avvicinerebbe alla maggior parte degli europei. Un altro terreno su cui potrebbero verificarsi cambiamenti decisivi, in caso di una vittoria repubblicana, è quello commerciale. Trump guarda a una politica tariffaria protezionistica ancora più aggressiva di quella attuata durante il suo primo mandato. Tradotto: dazi fissi del 10 o 20% su tutte le merci provenienti dall'estero e del 60% su quelle cinesi. Harris rifiuta l'idea di dazi a tappeto, ma la concorrenza con il rivale cinese influenza anche la sua strategia, segnata piuttosto da tariffe mirate, come quelle sui veicoli elettrici e sussidi per i produttori nazionali. Programmi elettorali che pongono all'Europa a un bivio, da un lato la linea della continuità e di una maggiore stabilità. Dall'altro la cesura con il rischio di riaccendere tensioni belliche e commerciali.