Questa corsa è finita, dice lui. Questa corsa è lontana dalla fine, replica lei. Un quarto d’ora dopo la chiusura dei seggi in New Hampshire, Donald Trump viene dichiarato vincitore delle primarie del partito repubblicano contro Nikki Haley. Per l’ex presidente, dopo quella in Iowa, è una attesa vittoria; per l’ambasciatrice, una sconfitta più dolce del previsto: 54% a 43%. Poco più del 10% di scarto. Significa che la sua battaglia impossibile per contendere a Trump il partito estremista che si è costruito su misura andrà avanti. Almeno per un po'. Cronaca di una giornata elettorale nel moderato New Hampshire: Ecco la democrazia americana in azione: le persone arrivano, se non si sono registrate a un partito possono farlo, poi entrano, qui siamo in una scuola, si mettono in fila, consegnano il documento e vanno a votare. Trump ha quasi conquistato la nomination, avverte lo staff del presidente democratico Biden, che non potrebbe sognare avversario migliore. Mentre la Haley dà appuntamento in South Carolina, il suo Stato, a fine febbraio. Ai caucus del Nevada, piena Trumplandia, tra due settimane, non è neanche sulla scheda.