Una vittoria sostanziale appena in tempo per il "Super Martedì". La Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso che il nome di Donald Trump deve restare sulle schede elettorali del Colorado, ribaltando la decisione dei giudici locali, che come nel Maine è in Illinois, lo avevano squalificato ai sensi di un antico emendamento anti-insurrezione inserito nella Costituzione. La sentenza ha stabilito che una tale decisione spetta eventualmente solo al Congresso, e nessuno Stato può da solo influenzare una elezione federale. Il provvedimento non entro nel merito della questione, se Trump abbia cioè o meno effettivamente ispirato l'attacco al Campidoglio del gennaio 2021, ma si applica a tutti i casi simili sollevati in una dozzina di Stati, e spiana la strada alla sua nomination nel partito repubblicano. Il mese prossimo, i Supremi Giudici cominceranno a decidere anche sulla presunzione di immunità dall'incriminazione emessa dal tribunale di Washington sempre per il tentativo di sovvertire il risultato elettorale di 4 anni fa. Mentre 15 Stati americani scelgono il candidato in vista di novembre, nonostante sondaggi non lusinghieri il Presidente Biden ostenta sicurezza: sono l'unico che ha sempre battuto Donald Trump, dice in un'intervista al settimanale New Yorker, e vincerò di nuovo.