Usa aggiornano piani in caso di attacco nucleare russo

04 ott 2022
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Un'esplosione dimostrativa in mare o vicino al confine ucraino. Il sottomarino nucleare Belgorod avrebbe già lasciato la sua base armato del nuovo siluro atomico intercontinentale Poseidon, che potrebbe essere testato nell'Artico. Un treno della divisione che si occupa del trasporto dell'arsenale nucleare, si starebbe invece dirigendo verso la linea del fronte. Sembra l'inizio di un film visto e stravisto al cinema, ma stavolta è realtà. E per la prima volta dalla crisi dei missili a Cuba, anno 1962, a Washington si preparano a rispondere a un attacco nucleare Russo. L'intelligence occidentale ha gli occhi dei satelliti americani che seguono ogni spostamento dei mezzi nemici, e lo comunicano in tempo reale agli alleati in Europa. L'analisi dei dati viene fatta a Langley in Virginia, dove ha sede il quartier generale della CIA, a pochi chilometri dal Pentagono dove invece si elaborano le opzioni di risposta militare da presentare al Presidente degli Stati Uniti. Finora, nonostante le reiterate minacce di Putin, ufficialmente non è stato ammesso di aver osservato alcun cambiamento nello stato di allerta delle armi russe, ma si sa che da settimane Washington ha comunicato riservatamente a Mosca quali sarebbero le conseguenze dell'utilizzo di un'arma atomica. "Con le spalle al muro per i clamorosi insuccessi sul campo di battaglia in Ucraina, Putin può essere pericoloso e sconsiderato", ha detto recentemente il Direttore della CIA William Burnes, e per quanto gli esperti concordino nel ritenere che la Russia non avrebbe alcun vantaggio militare nel ricorrere al nucleare, da mesi sono stati aggiornati i piani di risposta. Secondo l'ex Generale David Petraeus, che diresse egli stesso la Central Intelligence, se Putin usasse in territorio ucraino un'arma tattica, cioè di piccola potenza, anche se Kiev non fa parte della NATO, gli Stati Uniti e gli alleati distruggerebbero con armi convenzionali ogni mezzo russo entrato nel Paese, annientando la flotta del Mar Nero. Mosca non ha un esercito che gli consenta di vincere una guerra frontale con le forze NATO, ma come nei film, armi più che sufficienti per seminare morte, caos e terrore.

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