L'aborto divide gli Stati Uniti d'America: democratici e repubblicani in campagna elettorale, una battaglia politica stampata nei cartelli delle associazioni. Nella Florida del governatore repubblicano Ron De Santis, dopo le sei settimane, l'interruzione di gravidanza è ora proibita. La legge è effettiva. Un periodo inequivocabilmente molto breve non sufficiente a molte donne per realizzare di essere incinte. Prima di questa nuova legge, era possibile abortire fino alla quindicesima settimana tanto che la Florida era diventata una via di fuga per gli stati vicini, dove il diritto è negato. Sono 17 gli stati in USA in cui l'interruzione di gravidanza è proibita in assoluto o permessa solo fino alla sesta settimana. Principalmente, negli stati repubblicani del sud. Secondo i dati dell'agenzia per l'assistenza sanitaria, nel 2023 in Florida, è stato effettuato il 10% degli aborti nel paese. A novembre con le elezioni presidenziali i cittadini della Florida saranno chiamati anche votare al referendum su iniziativa popolare per prolungare il diritto all'aborto fino a 24 settimane ma sarà necessario il 60% dei voti a favore. Estremo territorio di battaglia è l'Arizona; per volontà della corte suprema statale il 9 Aprile, è stata ripristinata una legge del 1864 che vieta l'aborto anche in caso di stupro ed incesto, e lo permette solo per salvare la vita della madre. Se il legislatore statale non interverrà entro l'inizio di giugno, la norma sarà pienamente operativa anche se in questo caso si porrà il problema di incoerenza con un'altra legge restrittiva voluta dall'amministrazione repubblicana nel 2022 che impedisce l'interruzione dopo la quindicesima settimana. L'ipotesi estrema è che la legge ottocentesca sia dichiarata costituzionale. A quel punto, sarebbe necessario un intervento di quel potere centrale per cui ora si lotta strenuamente.