Seimila miliardi di dollari, ovvero sedici al giorno, è quanto vuole spendere il Presidente degli Stati Uniti nel 2022. La prima manovra finanziaria di Joe Biden porterebbe la spesa federale ai livelli più alti dalla Seconda Guerra Mondiale: il deficit alla cifra record di 1.800 miliardi, il debito pubblico verso il 120%, cioè il massimo storico. In pratica replica la struttura dei piani di emergenza presentati nei suoi primi quattro mesi alla Casa Bianca, con 1.800 miliardi di spese per le famiglie, 1.500 per sanità, politiche abitative, educazione, cambiamenti climatici e 1.700 dei più svariati interventi infrastrutturali, dai ponti alla banda larga. Il budget deve essere approvato dal Congresso dove, senza l'accordo dei senatori repubblicani, passa difficilmente. Per questo si tratta sia sull'entità della manovra eccessiva, dice l'opposizione, che sui canali di finanziamento che i repubblicani non vogliono siano tasse ma neppure tagli di sgravi. Il Presidente, che dettaglierà oggi il suo piano, ha l'ambizioso progetto di riportare l'America a guidare il mondo. Siamo indietro in ricerca e sviluppo, ha detto parlando in un college a Cleveland, l'Europa (e cita anche l'Italia) ha progetti infrastrutturali più ambiziosi. Non possiamo lasciare alla Cina il monopolio delle tecnologie per l'economia del futuro. Confortato dagli ottimi dati sui sussidi di disoccupazione, ai minimi da oltre un anno, e dalle previsioni di crescita del PIL 2021 di oltre il 6%, Biden ha nuovamente parlato della necessità di introdurre un salario minimo da $15 l'ora. Sono un capitalista, ha scandito, e sono contento se le imprese guadagnano milioni perché devono remunerare rischio e capitale, ma non è Wall Street che ha costruito l'America, ricorda, bensì la classe lavoratrice.