Sarà un colloquio a 360°, senza un'agenda precisa, quello che dovrebbe avvenire oggi, tra il Presidente USA Biden ed il leader cinese Xi Jinping. Entrambi i leader non hanno alcun interesse ad aumentare la già alta tensione tra i due Paesi e cercheranno, probabilmente, di trovare qualche intesa su temi di comune interesse: clima, rilancio del commercio, crisi energetica. Piuttosto che scontrarsi sulle questioni politiche più scottanti, come la guerra in Ucraina, che Pechino non ha mai formalmente condannato e la vicenda di Taiwan, che rischia di diventare, di nuovo, potenzialmente esplosiva, se il già da tempo annunciato viaggio della Presidente della Camera USA, Nancy Pelosi, verrà confermato. Pechino, ha minacciato dure e pesanti conseguenze. Anche negli Stati Uniti, specie da parte del Pentagono, vi sono forti perplessità, nei confronti dell'iniziativa, la cui decisione finale, attesa nei prossimi giorni, sarà tuttavia esclusivamente della Pelosi, che come speaker della Camera gode di assoluta autonomia istituzionale. È tuttavia molto probabile, che i due leader, oggi, concentreranno la loro attenzione su temi concreti: come la possibilità di porre un tetto al prezzo del gas e del petrolio e l'aumento degli scambi commerciali. Secondo indiscrezioni, il Presidente Biden potrebbe affrontare anche il tema del Coronavirus, a seguito della recente pubblicazione dell'autorevole rivista Science, in cui si esclude una volta per tutte la possibile origine colposa o addirittura dolosa del virus in laboratorio, confermandone invece l'origine nel mercato di Wuhan. Nuove minacce vengono nel frattempo dalla Corea del Nord, dove il leader Kim Jong-un, riapparso in pubblico dopo una lunga assenza, in occasione delle celebrazioni per il 69esimo Anniversario dell'Armistizio, che pose fine alla guerra di Corea, e che al Nord viene celebrato come Giorno della Vittoria, Kim ha messo in guardia Stati Uniti e Corea del Sud, da qualsiasi tentativo di aggressione nei confronti del Nord: "Siamo pronti a reagire con la massima efficacia, utilizzando anche il nostro deterrente nucleare." Kim, inoltre, ha minacciato di annientare il Sud, nel caso la nuova Amministrazione decidesse di effettuare un attacco preventivo, per neutralizzare i test nucleari.























