Il primo è più stile Trump. Il secondo è più stile Presidente Donald Trump. Sono due i tweet che il magnate americano pubblica nello stesso giorno per commentare l’oceanica manifestazione delle donne, ma in tutto il mondo hanno sfilato anche tanti uomini, organizzata per protestare contro il suo aperto sessismo. “Ho visto le proteste di ieri, ma se non sbaglio abbiamo appena avuto un’elezione. Perché queste persone non hanno votato?”, si chiede, dunque, il commander in chief in quella che è, appunto, la sua prima dichiarazione su un argomento che alla Casa Bianca improvvisamente è divenuto scottante. Poi, però, Trump sembra prendere la mira per commentare in modo più consono a quello che, in fondo, dovrebbe avere il sapore di un comunicato di un certo spessore uscito dallo Studio Ovale e cinguetta: “Le proteste pacifiche sono un marchio della nostra democrazia. Anche se non sono sempre d’accordo, riconosco i diritti della gente di esprimere i loro punti di vista”. Il punto finale con cui suggella, quindi, quanto scritto non sembra, però, rappresentare uno stop alle polemiche che stanno accompagnando il suo avvento alla presidenza degli Stati Uniti, perché la marcia, nata da un’idea di una signora hawaiana frustrata dal sessismo dimostrato da Trump, che ha lanciato l’idea di scendere su Washington con berrettine rose in testa, non è che il punto di inizio di una battaglia, che per i promotori durerà a lungo, almeno tanto quanto la durata del suo mandato.