Aveva fatto sapere di aver congelato l'attacco militare contro Teheran appena dieci minuti prima l'ordine diventasse esecutivo, innescando così una potenziale pericolosissima guerra militare tra Stati Uniti e Iran. Una questione di proporzionalità, aveva poi spiegato Donald Trump, replicare l'abbattimento del drone da parte dei pasdaran, con un'azione militare che avrebbe potuto uccidere 150 persone, sarebbe stata una risposta non proporzionata. Sono stati necessari alcuni giorni, ma alla fine il Presidente americano ha trovato come lui stesso ha spiegato la risposta forte, proporzionata e moderata che cercava. Al piano militare, ha preferito quello economico all'attacco contro tanti ha anteposto quello ai danni di pochi, ma selezionatissimi bersagli. E così, pennarello alla mano, il numero uno della Casa Bianca ha firmato un ordine esecutivo che impone nuove sanzioni contro l'Iran. Un ordine diverso dai precedenti, perché altamente simbolico. Questa volta infatti nel mirino delle sanzioni è finita la guida Suprema della Repubblica islamica, l'ayatollah Khamenei insieme ai suoi più stretti collaboratori. Lo stesso Taicun ha fatto sapere che gli Stati Uniti hanno agito con molta moderazione, ma avverte questo non significa che la mostreremo in futuro. Il pericolo di un'azione militare del resto non è ancora stato scongiurato. Un indizio è la replica secca di Trump alla speaker della Camera Nancy Pelosi, che ha ricordato la necessità dell'appoggio del Congresso in caso di attacco. Per il Presidente americano, invece, l'autorizzazione non servirebbe, quasi a voler dire che, dovesse decidere per la linea dura, si tira dritto. Intanto il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha lanciato un appello al dialogo tra le due potenze subito raccolto dall'ambasciatore iraniano alle Nazioni Unite che ha fatto sapere di voler evitare ad ogni costo un'escalation di violenze nel Golfo Persico. Ma l'unica possibilità di dialogo per il Presidente americano passa per la rinuncia di Teheran al nucleare. In caso contrario il rischio di uno scontro militare resta alto. E allora, avverte Trump, sarebbe una distruzione come non l'avete mai vista prima.