Neo eletto speaker della camera degli Stati Uniti, sdrammatizza con una battuta ci ha preso più tempo del previsto. Le 15 estenuanti votazioni, 5 infiniti giorni ed il dramma politico sfiorato, all'interno del partito repubblicano, entrano nella storia americana con una pagina della quale certamente non andare orgogliosi. Il successo è arrivato alla fine di una giornata che sembrava essere partita bene per McCarthy ma che poi improvvisamente aveva preso tutta un'altra piega alla fine della quattordicesima votazione, quando al deputato californiano repubblicano mancavano solamente due voti alla vittoria. Per portare a casa i 216 voti necessari, McCarthy ha raccolto tutte le richieste della forma più estremista del suo partito. Sei repubblicani si sono comunque astenuti. Il risultato è che il suo mandato parte indebolito; sarà fortemente condizionato dagli ultraconservatori e c'è chi prelude due anni di Vietnam per il deputato 57enne. Dal canto suo, lui sa chi ringraziare. Deputato dal 2006, è sempre stato uno strenuo difensore dell'ex presidente, oggi alle prese con diversi guai giudiziari al punto di essere definito il Trump della California. Una stretta di mano quando negli USA ormai è notte, ed il giuramento. Ora però, è il tempo di mettersi al lavoro e la linea del neo speaker è chiara: il primo disegno di legge preso in considerazione dalla nuova camera dei rappresentanti americana riguarderà il blocco dell'assunzione di 87 mila nuovi agenti dell'agenzia governativa deputata alla riscossione dei tributi a livello federale voluta da Biden. Quelli, insomma, che perseguono e risolvono i casi di dichiarazioni dei redditi errate o fraudolente. E poi, la promessa: far vincere agli Stati Uniti, la competizione economica con la Cina. Due indizi che fanno sentire distintamente la presenza dell'ombra di Trump sul partito repubblicano e sul congresso americano.