"Il principe coronato della jihad", così era soprannominato Hamza Bin Laden, figlio del leader di al Qaeda, Osama, che, secondo l'emittente americana NBC, sarebbe morto. La testata cita infatti informazioni dell'Intelligence raccolte dagli Stati Uniti, che non specificano però dove sia avvenuto il decesso, né un potenziale coinvolgimento statunitense nella vicenda. Proprio lo scorso marzo Washington aveva messo una taglia da un milione di dollari per la cattura di Hamza, considerato il leader emergente di al Qaeda, l'organizzazione fondata dal padre, mente dell'attacco alle Torri Gemelle e al Pentagono del 2001. E, sempre in marzo, l'Arabia Saudita aveva annunciato di avergli tolto la cittadinanza, ritenendolo una delle figure di spicco dell'organizzazione terroristica. Altre fonti dell'Intelligence ritengono invece che finora si sarebbe nascosto al confine fra l'Afghanistan e il Pakistan. Dalle lettere sequestrate nel compound pachistano dove, nel 2011, i Navy Seals uccisero suo padre, emerge che era stato istruito dallo stesso Osama ed era proprio destinato a prendere il suo posto. Oltre questo, però, di lui, nato nel 1989, non si sa molto, se non che ha minacciato attentati terroristici contro gli Stati Uniti per vendicare l'uccisione del padre. In un messaggio del 2015, poi, il giovane Bin Laden aveva esortato i terroristi in Siria ad unirsi alle lotte per liberare la Palestina e nel 2016 aveva invitato a rovesciare la leadership del suo stesso Paese natio, l'Arabia Saudita. Quando Osama si spostò in Afghanistan, nel 1996, e dichiarò guerra agli Stati Uniti, Hamza, che aveva appena sette anni, andò col padre e apparve in video propagandistici di al Qaeda, il primo datato 2005.