Palloni cinesi ovunque, di diverse dimensioni, con diverse configurazioni, sovente scambiati per UFO ma in realtà mandati a sbirciare le infrastrutture difensive straniere nell'ambito di un programma mondiale di spionaggio. Almeno dal 2018, dicono ora gli analisti di Washington, sono stati avvistati nei cinque continenti. Passavano spesso inosservati perché sfuggono ai radar e possono essere fraintesi con le sonde meteorologiche ma galleggiando a quote più basse dei satelliti sono in grado di fornire informazioni diverse e in alcuni casi migliori di mezzi più tecnologici. Sgamati infine dall'aeronautica americana i cinesi continuano a negare chiedendo la restituzione di quel che resta di quello abbattuto sabato sull'Atlantico dopo aver attraversato il paese dall'Alaska alla Carolina. Un atto irresponsabile, ha detto il Segretario di Stato Blinken, le informazioni raccolte dall'intelligence sul pallone sono già state condivise con gli alleati. Se la Cina minaccia la nostra sovranità siamo pronti a difenderci, aveva detto poche ore prima, nel discorso sullo Stato dell'Unione, il Presidente Biden, accennando alle sfide esterne agli Stati Uniti. Pechino è considerato il nemico numero uno ma il capo della Casa Bianca ha smorzato i toni: cerchiamo la competizione, non il conflitto. Dove invece la guerra è una realtà è nel cuore dell'Europa. Mosca sta preparando una nuova offensiva militare in Ucraina, ha avvertito il Segretario Generale della NATO arrivato nella capitale americana. Per questo, gli ha fatto eco Blinken, è cruciale non solo mantenere ma anche aumentare il sostegno a Kiev. L'America vuole continuare a guidare l'alleanza atlantica e la coalizione occidentale per la difesa della democrazia dalle tirannie, come ha ricordato il Presidente davanti al Congresso in un discorso però rivolto molto più all'interno che ai problemi del mondo.