I senatori americani hanno raggiunto un accordo per porre fine allo shutdown del Governo, il più lungo nella storia degli Stati Uniti. Il Senato ha votato domenica sera per avviare la procedura legislativa che finanzierà temporaneamente il Governo federale fino alla fine di gennaio. L'impasse si è risolta quando alcuni democratici, tra cui il numero due nel Senato Richard Durbin, hanno rotto con il resto del partito e si sono uniti ai colleghi repubblicani per portare avanti l'accordo, raggiungendo i 60 voti necessari. Fra le garanzie offerte dai repubblicani per convincere questo piccolo gruppo di democratici vi è quella di votare separatamente a dicembre sui tagli alle assicurazioni sanitarie pubbliche, mentre i buoni pasto federali, ad esempio, saranno immediatamente finanziati fino alla fine dell'anno fiscale 2026. Il Presidente Donald Trump assicura che lo shutdown finirà molto presto, ma serviranno ancora alcune votazioni fra Senato e Camera dei Rappresentanti per finalizzare l'accordo e riaprire il Governo. Nel frattempo resta il caos negli aeroporti americani. Migliaia sono i voli cancellati o in ritardo. Chicago, New York, Orlando e Atlanta sono gli aeroporti più colpiti, mentre si segnalano code di ore ai controlli di sicurezza a causa della grave mancanza di personale, non solo dei controllori di volo. Infine lo shutdown non ha colpito solo gli americani, ma anche gli alleati di Washington. Sono infatti in ritardo le esportazioni di NATO. Armi che sarebbero destinate poi all'Ucraina. Washington. .























