Ore 23 di una domenica sera come tante nel campus principale dell'Università della Virginia. Siamo a Charlottesville, molti ragazzi e ragazze sono nelle loro stanze quando arriva una mail della direzione dell'università che chiede a tutti di rimanere al sicuro negli appartamenti. La fuori c'è stata una sparatoria con morti e feriti, il panico dilaga fra le mura dell'istituto. Si cercano notizie dei propri amici. È stato uno studente ad aprire il fuoco e uccidere. Un triste copione già visto. Le sparatorie negli Stati Uniti sono state più di 500 quest'anno, secondo le autorità. Studenti e professori, sempre più spesso, le vittime predestinate dell'odio che i giovani assassini covano dentro, fino al gesto estremo. Il ragazzo, sospettato di aver aperto il fuoco, sarebbe Christopher Darnell Jones Jr, riferiscono i media locali, che lo descrivono come armato e pericoloso. La caccia all'uomo scatta immediata, con l'identikit di un giovane che indossa una giacca bordeaux, jeans e scarpe rosse e potrebbe essere alla guida di un suv nero. Il copione è identico anche nelle polemiche che seguono queste sparatorie. Troppo facile procurarsi un'arma, troppo pochi i controlli. Quell'articolo 2 della Costituzione americana che finisce di nuovo nel mirino, fino alla prossima tragica sparatoria.























