Il confronto delle percentuali fa paura. In Africa il 6,6% degli abitanti ha ricevuto una doppia dose di vaccino anti-Covid, nell'Unione Europea il 65,9. Questi due dati così lontani nelle cifre e nelle distanze sono in realtà strettamente collegati, perché la nuova variante omicron nasce la dove il virus circola di più e quindi continua a mutare e arriva da noi. Questa cartina che abbiamo elaborato con i dati del CDC racconta un continente diviso in realtà molto diverse tra loro. Il Marocco, con oltre il 61% dei cittadini a cui è stata somministrata una doppia doppia, confina con l'Algeria che supera di poco il 11%. Il Sudan con 1,1% nel sud Sudan arriva a malapena allo 0,29. Il Sudafrica supera il 23 e sembra il paese più colpito insieme al Marocco, alla Tunisia e l'Etiopia. Sembra, perché è uno dei pochi dove si fanno i tamponi e si sequenziano le varianti. Imparagonabile con quei paesi come la Somalia e il Congo dove non esiste alcun tipo di trattamento, o Burundi ed Eritrea dove la campagna vaccinale non è mai partita. A portare i vaccini in Africa dall'Italia ci vuole provare la Lombardia, 1 milione di dosi in Sierra Leone nonostante le difficoltà. "Non è tanto la mancanza di vaccini, quanto l'assoluta mancanza di un sistema che sia in grado di distribuire quei vaccini. Quindi ripartiremo la settimana prossima, e dai primi di gennaio inizieremo il nostro lavoro d'accordo con le autorità locali, d'accordo con l'Organizzazione Mondiale della Sanità, e cercheremo di vaccinare il più grande numero possibile di persone. Noi non abbiamo ancora portato, e non porteremo una singola dose, finché non saremo certi della perfetta organizzazione ad esempio della campagna vacci..., del percorso vaccinale e della catena del freddo.