In Francia hanno già iniziato, in Germania lo faranno a breve, in Cina aspetteranno di completare la campagna vaccinale. Mentre mezzo mondo è già pronto a ricorrere alla terza dose di vaccino anti Covid-19 nel dibattito intervengono l'Agenzia Europea del Farmaco e il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie, che con una nota congiunta precisano, sulla base delle prove attuali non è urgente la somministrazione di dosi di richiamo dei vaccini Covid-19 alle persone già completamente vaccinate nella popolazione generale. La nota segue un rapporto pubblicato nelle scorse ore in cui si rilevava invece la necessità di una dose di richiamo per le persone con sistema immunitario gravemente indebolito. Ad aprire il dibattito sulla terza dose era stato Israele che già a luglio, alla luce di un riscontrato calo della protezione vaccinale nel tempo e soprattutto di una variante Delta più contagiosa, aveva avviato i richiami per coloro che avevano già completato il ciclo vaccinale. Negli Stati Uniti la somministrazione del richiamo sarà disponibile dal 20 settembre solo perché chi ha già completato il ciclo vaccinale da almeno otto mesi. In Europa invece ci si muove in ordine sparso. In Francia si è già iniziato per over 65 e fragili mentre nel nostro paese, dove è arrivato il primo ok all'estensione del Green Pass a 12 mesi, sul fronte della terza dose si ipotizza un richiamo solo per pazienti fragili da inizio ottobre. Ci si avvia insomma verso una nuova fase della strategia per fronteggiare il Covid-19, quella che porta alcuni paesi a ricorrere alle terze dosi di vaccino, mentre una larga parte del mondo non ha accesso neanche alle prime. Su tutto l'incognita delle milioni di dosi di AstraZeneca e Johnson & Johnson acquistate dall'Unione Europea e mai utilizzate.