Da un lato c'è il Presidente russo Vladimir Putin che esulta: “Siamo stati i primi a dare il via libera ad un vaccino contro il Covid” ha annunciato, “dall'altro, però, c'è tutta la comunità scientifica internazionale che non gli crede e che ha sollevato non pochi dubbi sull'efficacia di questo vaccino. I test effettuati finora in Russia sono stati giudicati completamente insufficienti e l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha chiarito che dovrà essere sottoposto a rigorosi esami e valutazioni prima di ottenere l'approvazione. Anche perché stando ai dati proprio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, il vaccino risulterebbe ancora nella fase 1 della sperimentazione clinica, quella in cui viene testata la sicurezza. L'Istituto Gamaleya di Mosca che lo produce, ha però dichiarato di aver completato la fase 2 il 3 agosto e di aver quindi proseguito con la fase 3. Insomma gli scienziati hanno risposto in coro che non è possibile sapere se questa vaccinazione possa funzionare per davvero oppure no, perché gli studi russi non sono mai stati pubblicati o condivisi con altri Paesi del mondo. Il capo del Cremlino ha anche dichiarato che una delle sue figlie si è sottoposta volontariamente al test e che, dopo una leggera febbre, adesso sta bene. Di chi si tratta? Forse, potrebbe essere la maggiore delle ragazze che si è laureato in medicina e che si è specializzata in endocrinologia. Per Putin il vaccino è efficace e a dimostrazione di ciò ha anche detto di aver ricevuto richieste preliminari per l'acquisto di oltre un miliardo di dosi da 20 Paesi del mondo. Tra questi dovrebbero esserci gli Emirati l'Arabia Saudita, l'Indonesia, le Filippine, il Messico, l’India e anche il Brasile sarebbe interessato. Il piano, se tutto va bene, è di produrre entro la fine del 2020 ben 30 milioni di dosi per la Russia, e oltre 200 milioni per l'estero.