Dopo l'epidemia di Covid, l'Europa ha imparato la lezione in tema di vaccini? Il vaiolo delle scimmie si diffonde con una certa gradualità e il vaccino, anche in questo caso come per il Covid, è la risposta. Ma il punto è proprio questo: il vaccino. Se gli Stati Uniti viaggiano spediti, anche se buona parte delle loro scorte iniziali non era utilizzabile perché scaduta, e ordinano 7 milioni di dosi dopo aver dichiarato lo Stato di Emergenza a San Francisco e New York, di questi 7 milioni hanno già distribuito e somministrato 320 mila dosi. Bruxelles invece è molto più lenta. Ordinate solo 163.620 dosi, da distribuire tra i 27 Paesi dell'Unione. Non tutti però sono d'accordo con questa linea più attendista dell'Europa. La dimostrazione è la Germania che a maggio aveva ordinato 240 mila dosi da sola, bypassando il lento processo dell'Unione. I casi sono in aumento, la quasi totalità al momento riguarda uomini che hanno rapporti con altri uomini e i principali focolai si sono sviluppati durante i pride, ma la diffusione continua e potrebbero esserci delle mutazioni da dover gestire. Da ogni parte la richiesta di vaccino aumenta. L'Italia si dice pronta con lo Spallanzani che attende dal Ministero le modalità di reclutamento. Ministero, che ha emanato una circolare che indica la possibilità per i contatti stretti, di fare ricorso alla quarantena. Con l'acquisto dei vaccini da parte dell'Europa, all'Italia ne dovrebbero spettare circa 16 mila. Previste due dosi a persona, con un intervallo di 2-3 mesi e probabilmente, ne arriverà un'altra tranche verso la fine dell'anno.























