Sotto questa grande valanga sono morte tre persone. Il più giovane aveva 15 anni, americano, e poi un uomo e una donna. Un ventenne di nazionalità svizzera si trova in ospedale e in condizioni gravi. Erano in vacanza nel rinomato comprensorio di Zermatt, quando si sono avventurati in un fuoripista. Il distacco è avvenuto molto vicino alle piste da sci, in zona Riffelberg, senza però invaderle. Il pericolo valanghe era forte, per la massiccia nevicata ed il vento. "Non è una zona molto ripida e molto impervia, con dei salti di roccia, frequentata talvolta da sciatori fuori pista e quindi immagino che gli sciatori stessi abbiano provocato questa valanga in un versante molto ampio e si è praticamente staccato tutto il versante, quindi le proporzioni della valanga erano sicuramente molto molto grandi". "L'utente, diciamo, medio del comprensorio sciistico magari non ha il bagaglio e le conoscenze per affrontare un fuori pista, che dovrebbero essere conoscenza del manto nevoso, dei vari problemi che ci possono essere. Prima di affrontare un pendio così grosso magari uno deve fare dei test". Zermatt confina con Cervinia. Anche qui è stato necessario un accurato lavoro di bonifica per evitare le valanghe. Il collegamento è rimasto chiuso per mettere in sicurezza le piste. Ma i cartelli non dissuadono le persone, spesso attrezzate non adeguatamente ad avventurarsi. "Non è che perché sia è a bordo pista, come è successo in Svizzera, uno si deve sentire sicuro, perché, diciamo che le parti che vengono modificate sono sulle piste, e quindi se uno affronta un pendio fuori pista e innesca una valanga che va in pista comunque è responsabile". Neppure 24 ore sono passate dalla valanga di Zermatt che ancora in Svizzera, nella zona de Le Petit Combin, un elicottero si è schiantato: tre i morti, tre persone sono finite in ospedale. Stavano facendo una gita in alta quota con sciata in freeride. A bordo dell'elicottero la guida, il pilota e quattro clienti.