Quando i 133 cardinali elettori entreranno a casa Santa Marta, per loro inizierà il ritiro. Ma non saranno gli unici a doversi isolare dal resto del mondo. Oltre ai cardinali che eleggono il nuovo pontefice, al Conclave lavora un esercito di persone. Si tratta di medici e infermieri che assisteranno i cardinali, il personale per la mensa e quello per le pulizie, le suore che si occupano di casa Santa Marta, gli autisti che porteranno i porporati dalla loro residenza provvisoria in Vaticano alla Cappella Sistina. A questi si aggiungono poi le persone che serviranno a far funzionare tutto senza intoppi dentro l'aula dell'elezione. Un tecnico addetto ad un comando remoto della stufa da attivare qualora si inceppi al momento della fumata, i responsabili delle decorazioni floreali, gli elettricisti, gli idraulici e gli ascensoristi, e poi ancora i sacerdoti a disposizione dei cardinali per confessarli. Il Conclave, insomma, non si esaurisce nella mera congregazione dei cardinali, ma è una macchina enorme da gestire, che richiede la partecipazione di una cinquantina di persone tra laici e non tenute al segreto, esattamente come i principi della chiesa che sceglieranno il maggiore delle guardie svizzere e il direttore dei servizi pontifici di maggiore delle Guardie svizzere e il direttore dei servizi pontifici di di piombo sugli accessi al perimetro del conclave. Tutti chiamati a prestare un di piombo sugli accessi al perimetro del conclave. Tutti chiamati a prestare un Nicola Veschi, Sky TG 24. .























