I cardinali elettori si sono ormai trasferiti a casa Santa Marta e casa Santa Marta Vecchia e le loro residenze fino al termine del conclave, ma prima si sono riuniti per l'ultima congregazione, la dodicesima. Nei 26 interventi sono stati affrontati temi diversi. È stata ribadita la consapevolezza che molte delle riforme promosse da Papa Francesco devono essere portate avanti la lotta agli abusi, la trasparenza economica, la riorganizzazione della curia, la sinodalità l'impegno per la pace e la cura del creato. Un tema centrale della riflessione è stato la comunione, indicata come vocazione essenziale del nuovo pontefice. Dunque è stato delineato il profilo di un Papa pastore, maestro di umanità, capace di incarnare il volto di una Chiesa Samaritana vicino ai bisognosi. Tra le urgenze è stato ribadito anche l'impegno per affrontare con decisione il cambiamento climatico e poi un gesto formale che per certi aspetti segna simbolicamente l'ultimo atto del pontificato di Francesco. Sono stati annullati l'anello del pescatore e il sigillo di piombo. Ancora poche ore poi la missa pro e eliggendo pontefice, presieduta dal cardinale Decano Giovanni Battista Re. I porporati si ritroveranno nella cappella Paolina, da dove cantando le litanie dei santi in processione, andranno verso la Cappella Sistina. Qui sotto gli affreschi di Michelangelo e al cospetto del giudizio universale, invocheranno lo Spirito Santo affinché li guidi nella scelta del nuovo pontefice. Extra omnes: saranno chiusi a chiave per la prima votazione, mentre fuori gli occhi di migliaia di fedeli in piazza San Pietro saranno puntati sul comignolo, dal quale uscirà la prima fumata.























