Vertice Draghi-Merkel a Berlino, il resoconto

Con la Merkel scherza sulle divergenze calcistiche: tifo e Nazionale. Ma non scherza Mario Draghi, quando annuncia che si adopererà, affinché la finale degli Europei, da Londra si trasferisca a Roma. La variante Delta è un rischio, l'immunità di gregge ancora lontana, per cui, la capitale, è più sicura del Regno Unito. Al suo fianco, la Merkel annuisce. Solo poco prima, aveva rimarcato, come la sfida contro il Covid sia ancora lunga, per questo servono vaccini e cautela. Per il resto, il Premier trova a Berlino, oltre ad un caldo eccezionale, una Cancelliera, che se pur in uscita, non manca di mettere alcuni punti fermi, a cominciare dai migranti della Turchia. Sui primi lascia intendere che una cooperazione collettiva sui ricollocamenti, cara all'Italia, al momento è prematura. Si, invece, agli aiuti per i Paesi di partenza, sperando che calino gli sbarchi. Mentre con Erdogan, non si può, non collaborare. "La Turchia al vertice europeo: dobbiamo aprire una prospettiva sul futuro, perché la Turchia accoglie moltissimi rifugiati. Oltre 3 milioni e quindi ha tutti i diritti, a venir appoggiata per questo, da parte nostra. E quindi parleremo di queste questioni al Consiglio Consiglio Europeo. Entrambi siamo dell'avviso, che non possiamo andare avanti senza la cooperazione con la Turchia". Affermazione che preannunciano gli esiti del Consiglio Europeo di questa settimana, con l'Italia, che spera almeno in un accordo, tra Paesi volenterosi sulla redistribuzione dei migranti, in cambio, Draghi offre un Paese diverso dal passato. "Il Governo italiano, a questo punto è impegnato in riforme che rendano, come si usava un tempo dire strutturali, mai io direi riforme di sistema, che rendano l'Italia più competitiva, ma anche più equa e più sostenibile". Un'Italia che la Merkel apprezza e sostiene, ma sempre senza rinunciare ai principi tedeschi: rigore e serietà, come nel calcio, si devono conquistare, mandando la palla in rete e qui la partita è appena cominciata.