A un passo dalla terza guerra mondiale, con tre conflitti in corso che rischiano di saldarsi, il vertice della NATO dovrebbe essere uno di quei momenti in cui la Storia si scrive con la S maiuscola. E invece il summit Aia rischia di partire col freno a mano tirato e non produrre neanche niente di epocale. I Capi di Stato e di governo si vedranno per qualche ora solo mercoledì, il tempo delle foto e della firma di quanto il Presidente americano Trump ha già deciso, e il Segretario Generale Rutte trionfalmente annunciato. I membri dell'Alleanza si impegneranno a sottoscrivere un piano di investimenti per la Difesa pari al 5% del loro PIL, moltiplicando gli sforzi per costruire una industria integrata che protegga un miliardo di persone in 32 Paesi. Di questo 5% il 3,5 deve riguardare spese militari in senso stretto, nel restante 1,5 possono rientrare generiche misure relative alla Difesa. Arco temporale, verosimilmente il 2035, abbastanza lontano da non mettere in crisi nessuno. "Per la NATO, il pericolo più significativo scandisce Rutte e la Russia", mentre sull'Iran il Segretario si limita a ricordare che Teheran non deve assolutamente sviluppare un'arma nucleare. E i bombardamenti americani? "Non sono una violazione del diritto internazionale", risponde Rutte, contraddetto a distanza poco dopo dal Presidente francese Macron. Salta il mini summit di Trump con i Paesi dell'Indo-Pacifico, cruciali per contenere la Cina i leader di Giappone Australia e Corea del Sud non saranno qui in Olanda, dove serpeggia una certa dose di preoccupazione per l'imprevedibilità di un Presidente che finora è sembrato solo destabilizzare una situazione internazionale già in equilibrio precario. .