Le delegazioni che parteciperanno al vertice dei Capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea arrivano a Bruxelles con due obiettivi delicati: trovare una soluzione per evitare l’emergenza alimentare scatenata dal blocco dell’export del grano ucraino e definire il capitolo sanzioni contro la Russia. Nella bozza delle conclusioni del vertice europeo si legge l'invito alla Russia a porre fine ai suoi attacchi alle infrastrutture di trasporto in Ucraina per revocare il blocco dei porti ucraini nel Mar Nero e consentire le esportazioni di cibo, in particolare da Odessa. L'Europa potrebbe organizzare una missione navale per scortare il grano ucraino, ma si tratta di una soluzione non di immediata realizzabilità considerato che prima andrebbero sminate le acque del Mar Nero. Anche per questo si valuterà la possibilità di "corsie di solidarietà" attraverso diverse rotte terrestri. Il grano potrebbe essere usato da Putin come arma di scambio. Nel colloquio avuto sabato con il Presidente francese e il Cancelliere tedesco, il Capo del Cremlino è tornato sulla fornitura di armi all'Ucraina chiedendo di fermarla. Una condizione dalla quale dipende la ripresa dei negoziati. Di fronte al peggiorare della situazione sul campo il Presidente turco Erdogan ha deciso di sentire nuovamente al telefono sia Putin che Zelensky per sollecitare la riapertura delle trattative. La due giorni di vertice europeo vedrà i leader dei 27 discutere anche del sesto pacchetto di sanzioni. La soluzione sullo stop all'import del petrolio non è stata trovata, l'Ungheria di Orban si oppone anche alle ultime soluzioni di mediazione. Gli ambasciatori europei ne riparleranno nei prossimi giorni. Nella bozza finale del vertice si parla, invece, della possibilità di introdurre provvisoriamente un tetto al prezzo del gas per frenare l'aumento dei prezzi dell'energia. Tra le altre opzioni sul tavolo, poi, ci sarà la possibilità di utilizzare i beni russi congelati per sostenere la ricostruzione dell'Ucraina.























