Vertice virtuale fra Biden e Putin sull'Ucraina

07 dic 2021
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Può sembrare un Risiko d'altri tempi, ma è un rischio reale nell'Europa di oggi. La Russia di Putin sta accerchiando l'Ucraina con mezzi e uomini, che potrebbero diventare 175 mila o anche più, nelle prossime settimane. Ha tutta l'aria di essere il preparativo per una invasione dell'ex Repubblica Sovietica, che secondo il Cremlino si sta avvicinando troppo alla NATO e all'Occidente, soprattutto dopo aver fatto fuori nel 2014, il presidente filorusso Yanukovich, anche se a Mosca continuano a recitare la parte di quelli che fanno solo legittime esercitazioni sul proprio territorio. Gli Stati Uniti sono così in allerta, che dopo gli avvertimenti degli ultimi mesi, una prima telefonata ad aprile, il faccia a faccia in Svizzera a giugno e la missione segreta del capo della CIA a Mosca, il presidente Biden avrà stamani un terzo colloquio in videoconferenza con il suo omologo Vladimir Putin. Il messaggio concordato ieri con Francia, Germania, Regno Unito e Italia, è chiedere a Mosca di iniziare il ritiro immediato delle truppe al confine, sotto minaccia di nuove sanzioni economiche, anche se quelle per le vecchie ruggini non hanno sortito granché. Il gioco di Putin è il braccio di ferro, entrambi sanno che non arriveranno allo scontro militare e che nessuno farà pubblicamente la figura del perdente. Per capire chi cederà cosa, quindi bisogna osservare il contesto. Mosca teme che la NATO spalanchi le braccia all'Ucraina, ritrovandosi così l'ex nemico alla porta di casa. Dalla sua, ha il controllo del gas, che nei prossimi mesi garantirà oppure no, confortevoli temperature a prezzi decenti agli amici europei di Biden, oltre a una pressione migratoria dalla Bielorussia che mette in crisi le stesse fondamenta dell'Europa Unita. Sono armi molto più convincenti di qualche carro armato, soprattutto per un'America che in realtà avrebbe altro cui pensare e che ha appena annunciato il boicottaggio diplomatico delle Olimpiadi di Pechino. Dal punto di vista economico, politico e strategico, infatti Biden ha molto più da temere dalla Cina che dalla Russia, ma anche per uno che guarda ai pericoli del futuro a volte, può risultare molto difficile liberarsi di quelli del passato.

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