Vertice Xi-Putin, l'asse Cina-Russia che preoccupa Biden e l'Occidente
Un'ora e mezza di colloqui che preoccupano l'Occidente, perché l'asse tra Russia e Cina si consolida nel terzo vertice tra i due leader del 2021 aperto con il saluto, emblematico, rivolto dal Presidente russo Vladimir Putin al suo omologo cinese Xi Jinping: "Caro amico, sono molto felice di vederti" e parlando dei rapporti tra le due Nazioni come di un esempio di autentica cooperazione tra Stati nel Ventunesimo secolo. Nel mezzo dei convenevoli c'è il cuore dei colloqui, con quella che entrambi definiscono interazione strategica sull'agenda internazionale. Ad iniziare dall'appuntamento a più alto valore simbolico nell'immediato futuro, con Xi che si dichiara impaziente di incontrare Putin in presenza per l'apertura delle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022. Una risposta diretta, dunque, all'intenzione di Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia e Canada di disertare ogni Cerimonia Ufficiale dei Giochi, pur inviando i propri atleti alle gare, per protestare contro le violazioni dei diritti umani commesse dal regime cinese. Putin, finora unico leader straniero a confermare la sua presenza alle Olimpiadi, incassa in cambio il pieno sostegno alla politica del Cremlino in Ucraina, con Xi Jinping che respinge ogni tentativo dell'Occidente di espandere la sua sfera di influenza militare al confine con la Russia, giustificando di fatto lo schieramento in forze delle truppe russe sulla linea di frontiera con Kiev. Un rafforzamento, dunque, di quel consenso tra Russia e Cina che continuano così ad allineare le loro politiche estere per contrastare gli Stati Uniti non solo sul piano economico ma, soprattutto, su quello strategico-internazionale. Una partita che preoccupa l'Amministrazione Biden come l'Unione Europea, schierata con Washington sull'Ucraina, mentre Putin comunica di aver condiviso con Pechino quanto appena discusso con il Presidente americano proprio sul nodo più scottante nel cuore del Vecchio Continente.
