Quello che sembrava naturale potesse accadere ad aprile è accaduto sei mesi e mezzo dopo. L'abbraccio tra il segretario del Partito socialista Pedro Sánchez e il leader di Podemos, Pablo Iglesias, che commentatori e opinione pubblica si aspettavano dopo la consultazione del 28 aprile, segna la fine di un rapporto difficile, che per mesi ha tenuto il Paese in bilico tra la possibilità di avere un Governo e l'imminente ritorno alle urne. In pochi si aspettavano dunque che, all'indomani del voto, il 10 novembre, i due siglassero un accordo di programma per la nascita di un nuovo esecutivo. Credo che preoccupi di più la presenza di 50 deputati di estrema destra in Parlamento che fare un Governo con Podemos, aveva commentato nella notte elettorale Iglesias, tendendo cosi la mano al socialista Sánchez, che nei mesi passati gli ha negato una carica nel Governo. Motivo per cui si è poi tornati al voto. Ma ora le cose sono più complicate. La nomina di Vicepresidente per Iglesias sembra essere sempre più vicina. È un accordo che vuole dare stabilità alla Spagna per i prossimi quattro anni, promettono i due, che hanno racchiuso in 10 punti l'intesa: dalla lotta al cambiamento climatico alla disoccupazione, alla salvaguardia delle condizioni del lavoro, dagli aiuti alle piccole e medie imprese al riconoscimento dei diritti per tutti, anche in campo etico. Insomma, un accordo messo nero su bianco, frutto di più incontri, l'ultimo lunedì pomeriggio. Un'intesa che nasce per la difesa dei diritti e per contrastare l'avanzata della Destra, ripetono. Molto preoccupante, la definisce il leader del Partido Popular, Pablo Casado. Una decisione che chiude la porta ad una collaborazione, aggiunge poi. Di certo i numeri non sono dalla loro parte. Insieme, Socialisti e Podemos, raggiungono 155 deputati. Ne mancano 21 per arrivare alla maggioranza prevista di 176. Si guarda ai partiti di Sinistra per un appoggio, ma soprattutto agli indipendentisti baschi e catalani, questi ultimi forti sostenitori di un'intesa PSOE - Podemos in primavera. Il PSOE abbraccia il comunismo bolivariano. Gli alleati di un colpo di stato, ha commentato invece il leader di Vox, Santiago Abascal, vero vincitore di questa tornata elettorale, passato da 24 a 52 seggi.