Vietnam, Vladimir Putin ad Hanoi cerca alleanze

Parate militari accolgono Vladimir Putin nel suo viaggio alla ricerca di alleati, tra promesse di armi e protezione nell'area del Pacifico. L'Occidente esprime il suo dissenso, l'Europa vale il 14 esimo pacchetto di sanzioni per la Russia, gli USA sfornano missili Patriot per l'Ucraina. E' la giornata del Vietnam dopo la Corea del Nord con cui 24 ore prima la Federazione ha firmato un trattato militare di mutuo soccorso in caso di attacco. Ad Hanoi Putin incontra il Presidente To Lam che attribuisce grande importanza allo sviluppo di un paternariato strategico e considera la Russia una delle priorità in politica estera. Putin riferisce che i due Paesi si oppongono alla creazione di blocchi militari chiusi nella regione asiatica del Pacifico. Russia e Vietnam hanno concordato di non stringere alleanze l'una contro l'altra in risposta al paternariato strategico la Corea del Sud intende considerare l'ipotesi di partecipare all'armamento dell'Ucraina e anticipa nuove sanzioni per Kim. Il pacchetto dell' UE negherà ulteriormente alla Russia l'accesso a tecnologie chiave, la priverà di ulteriori entrate energetiche e affronterà la rete bancaria ombra di Putin all'estero. Biden fa sapere che gli Stati Uniti hanno deciso di fornire i Patriot e altri sistemi di difesa aerea solo all'Ucraina, fino a che le esigenze di protezione non saranno soddisfatte. La Romania donerà i Patriot per gli attacchi alla popolazione civile e al sistema energetico ma anche per la propria sicurezza. Polonia, Germania e Spagna hanno ordini aperti, Danimarca, Paesi Bassi e Norvegia forniranno all'Ucraina circa 80 F16, armi strategiche sono state promesse da Kim a Putin, da utilizzare in Ucraina in cambio di energia, secondo l'intelligence americana sconfinano nel nucleare. I leader si sono scambiati i complimenti, promesse e regali, la Russia ha offerto una limousine, la Corea del Nord dei cani. La Cina non ha commentato la nuova alleanza ma ha criticato gli USA per la fornitura di armi a Taiwan di cui non approverà mai l'indipendenza.