Un'occasione persa secondo molti, un pericolo scampato per altri. L'accordo politico trovato dai negoziatori del Parlamento e del Consiglio Europei sulla proposta di direttiva sulla violenza di genere e quella domestica esce ridimensionata rispetto alle premesse iniziali. Dopo lunghe e difficili trattative non si è trovata l'intesa su alcuni elementi come ad esempio sul modo di intendere il concetto di stupro. Compare si per la prima volta la definizione di sesso senza consenso come richiedevano le principali associazioni che si occupano di questi temi, ci può essere stupro insomma anche senza costrizione fisica o uso della forza caso tipico nell'ambito di un rapporto coniugale. Parallelamente però questa versione dello stupro non viene definita reato, il che avrebbe reso l'Unione Europea competente nel perseguirlo. Tra i Paesi che si sono opposti figurano anche la Francia e la Germania che hanno evocato dubbi di tipo legale. "E' solo l'inizio di una battaglia", dicono ora le relatrici che non nascondono la loro delusione ma poi aggiungono "Continueremo a lottare nel prossimo Parlamento Europeo". Fra le altre decisioni che sono state prese ci sono quella di rendere più severe le norme sulla violenza di tipo informatico e quelle contro le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni forzati. Gli Stati membri infine saranno tenuti a sensibilizzare l'opinione pubblica sul fatto che il sesso non consensuale è un reato.