Le persone più ricche al mondo non sono immuni al Coronavirus, enuncia Forbes sul suo sito. Nell'aggiornare la sua tradizionale classifica la testata, evidenzia come i miliardari siano ora 2095, 58 in meno di un anno fa, 226 rispetto a soli 12 giorni prima dell'ultima pubblicazione. Dei miliardari sopravvissuti, il 51% sono più poveri, questo il termine usato da Forbes di 12 mesi fa. Numeri ripresi anche dalla testata spagnola La Vanguardia, che nella sua disanima dei caduti dall'Olimpo parte da Raymond "Ray" Dalio, fondatore di Bridgewater Associates, uno dei maggiori hedge fund nel mondo, scivolato alla 61° posizione nella classifica Forbes. Dal suo appartamento newyorkese Delio evoca la grande depressione del '29. Attenzione però, i dati dicono anche altro. Se è vero che in questo momento ci sono meno miliardari in circolazione è vero anche che gli americani rimasti tali, hanno visto aumentare la loro ricchezza complessiva in questi mesi di pandemia. Sono i cosiddetti pandemia profiteers. Lo evidenzia bene il sito Markets Insider, che citando a sua volta uno studio dell'Institute for Policy Studies, Finn Tank anche pioniere della sinistra progressista già ai tempi del Vietnam, evidenzia come i miliardari d'America abbiano visto aumentare di 282 miliardi la loro ricchezza totale in soli 23 giorni. Il Billionaires Bonanza Report ha riscontrato che tra il 18 Marzo e il 10 Aprile la ricchezza di questo piccolo club super esclusivo è aumentato del 9,5%. Nello stesso arco di tempo, 22 milioni di americani hanno avviato le pratiche per la disoccupazione. Sul gradino più alto del podio della pandemia profiteers troviamo l'uomo che era già il più ricco al mondo, Jeff Bezos, il fondatore e CEO di Amazon, azienda che a causa del lockdown ha giocato un ruolo fondamentale nella consegna di merci di prima necessità. Al secondo posto Elon Musk, CEO di Tesla e al terzo Mackenzie Bezos, ex moglie e socia di Jeff, ancora azionista di Amazon. Ultima nota, è aumentata anche la filantropia. Secondo Forbes, la palma del più generoso rispetto alla propria ricchezza personale va a Jack Dorsey, il creatore di Tweetter.