Virus, il caso Israele e il dibattito sulla terza dose

Continuare a guardare ad Israele per capire come evolve la pandemia. A quasi due anni di distanza dal gennaio 2020 che ha segnato l'inizio della diffusione da Wuhan in Cina del Sars Cov2. Israele resta il paese, nel mondo, da cui arriva ,in anticipo, la fotografia di quello che sarà. Abbiamo avuto il vantaggio di poterne imitare la lezione, visto che gli israeliani sono stati più veloci a ricorrere alla vaccinazione, con risultati straordinari e poi di riuscire a fare anche meglio visto che gli ultimi dati a disposizione mostrano il sorpasso dell'Italia su Israele nella percentuale di persone vaccinate. Oggi che il paese mediorientale fronteggia la quarta ondata con un tasso di ospedalizzazione, per casi gravi e di mortalità, simile alle precedenti ondate negli ospedali israeliani sono ricoverati 679 pazienti in gravi condizioni, 143 dei quali collegati a ventilatori,dobbiamo chiederci cosa stia succedendo e perché ,visto che, in questo momento ha il più alto numero di casi per milione di abitanti del mondo. "Il problema della diminuzione dell'immunità che sta vedendo in Israele potrebbe essere un effetto combinato, sia della diminuzione della protezione col tempo e col fatto che magari ci sono delle varianti che hanno una maggiore capacità di infettare persone vaccinate." Gli ultimi dati sono più confortanti la settimana inizia con un tasso di contagio al 5,76% rispetto a punte del 8,42% e del 6,91% della scorsa settimana ma è chiaro che la popolazione immunizzata già a partire dal dicembre scorso non è più protetta dal contagio, ecco perchè nel paese, già da un mese, si sta somministrando la terza dose di vaccino. "Un mesetto, un mesetto e mezzo i dati che verranno da Israele saranno, probabilmente, sufficienti a giustificare la terza dose. Stiamo in un momento importante in cui vanno prese le decisioni giuste." Sulla terza dose frena invece Guido Rasi consulente del commissario all'emergenza Covid Figliuolo che a Sky Tg24 dice : "Io credo che Israele e UK non siano due esempi trasferibili completamente noi. Israele è vero che ha fatto una grossa campagna vaccinale ma ha grosse disomogeneità territoriali all'interno. Aspettiamo l' EMA che conosce la situazione europea e poi mettiamola sulla situazione italiana.".