La scorsa settimana, in occasione di un lungo ponte, oltre 600 milioni di cinesi hanno ripreso a viaggiare pressoché liberamente, mentre un milione di persone nella sola Shanghai hanno riempito i cinema. Nel frattempo sono ormai giorni che si registrano a poche decine di contagi, tutti importati, mentre in Europa, Italia compresa, la situazione sembra essere di nuovo precipitata, in Cina, laddove tutto era cominciato e più in generale in Asia orientale, la vita sembra essere tornata a scorrere quasi normalmente e anche se su certi dati è lecito nutrire qualche dubbio, come quello uscito pochi giorni fa, che indica una ripresa del 4,9% nel terzo trimestre, addirittura superiore a quella dell'anno scorso, è un fatto che non solo in Cina, ma anche in Giappone e Corea, Vietnam e fatta eccezione forse per la Thailandia, l'intero sud-est asiatico la pandemia sembra essere davvero sotto controllo con i governi impegnati a gestire più il ritorno alla normalità piuttosto che a prepararsi a nuove emergenze. Dopo la Corea, anche Cina e Giappone hanno annunciato la progressiva riapertura delle rispettive frontiere, abolendo o comunque riducendo la quarantena per brevi e controllati viaggi d'affari, entro la fine del mese dovrebbero dunque riprendere i voli diretti tra le maggiori capitali d'Oriente, mentre restano e rischiano di essere ulteriormente inasprite le limitazioni nei confronti dei cittadini europei.