L'equivalente di 2.500 euro per nucleo familiare che dimostri di aver subito una consistente, anche se non ancora quantificata, riduzione del proprio reddito. È questa la risposta che ha dato oggi in Parlamento, anche se non ha ancora la forma di un decreto, il premier Shinzō Abe, dopo tutte le critiche di questi ultimi giorni circa la lentezza con cui sta affrontando il problema dell'emergenza virus, soprattutto dopo l'iniziativa, nei giorni scorsi, ridicolizzata un po' da tutta la stampa, anche quella normalmente sua sostenitrice, delle due mascherine spedite a tutte le famiglie giapponesi, due mascherine per nucleo familiare. Nel frattempo sembra finalmente chiaro il motivo per cui il Governo giapponese non abbia ancora dichiarato lo stato di emergenza, è un problema di ordine costituzionale, oggi ce lo siamo fatti spiegare bene da un professore di diritto costituzionale qui in Giappone. La Costituzione giapponese non prevede la possibilità, nemmeno per il premier autorizzato dal Parlamento, di sopprimere o anche solo comprimere la libertà di movimento dei propri cittadini. Questo significa che anche se il Governo decretasse lo stato di emergenza, prima o poi lo dovrà fare, anche se poi saranno i governatori, i singoli Sindaci delle città, a dover rielaborare le singole misure, queste misure non potranno mai prevedere: l'arresto, le sanzioni, obblighi coercitivi nei confronti dei cittadini giapponesi, saranno sempre: suggerimenti, ammonimenti, consigli. Nel frattempo, al di là della dichiarazione o meno dello stato d'emergenza, il Governo si sta preparando. Oggi è stato reso noto che tutte le strutture ospedaliere del Paese sono state contattate informalmente per dimettere al più presto tutti i malati non gravi, quelli che possono tornare a casa per lasciar posto agli eventuali contagiati del virus e così pure l'Associazione Nazionale degli Albergatori e il Comitato Olimpico Nazionale, che adesso ha le strutture libere, almeno per un altro anno, sono stati contattati per mettere a disposizione spazi adeguati. Insomma, nelle prossime ore, nei prossimi giorni, sapremo davvero quali saranno i veri numeri, quale sarà l'impatto che il virus ha avuto e sta avendo qui in Giappone, tenendo presente però che i dati sono ancora quelli che sono, almeno quelli ufficiali. Appena, tra virgolette, 1.400 contagiati ufficiali e 73 morti, esattamente il doppio di quelli che c'erano fino ad una settimana fa, data in cui le Olimpiadi sono state rinviate ufficialmente. Insomma, c'è qualche sospetto su questi dati, ma per ora sono soltanto sospetti.