Circa 1500 giovani che ballano ammassati in piazza senza mascherine nè distanze di sicurezza. È accaduto a Bruxelles, durante lo scorso fine settimana e le immagini hanno fatto il giro dei social network. La polizia è intervenuta per cercare di disperdere la folla, ma senza esito e pare senza prendere provvedimenti ulteriori nonostante il Belgio, dopo essere stato uno dei paesi al mondo più colpiti dal corona virus non sia ancora uscito del tutto dall'emergenza. Ma in Europa ora la situazione che preoccupa di più è quella della Germania, dove il focolaio esploso in una grande azienda di macellazione delle carni nella Nord Reno-Westfalia segna almeno 1500 contagiati e 7000 persone in quarantena. Il Presidente del Land, Armin Laschet, peraltro in corsa per la successione alla Merkel, ha annunciato il ritorno del lockdown in un'area di 360 mila abitanti. Per almeno una settimana chiusi bar, musei, cinema, palestre, proibiti picnic e barbecue. A causa di questo e di altri piccoli focolai nel Paese l'indice R0 è salito a 2,76. Tornano le restrizioni anche in Portogallo, nella regione di Lisbona, la più piccola, ma anche la più popolosa del Paese dove si è assistito a una nuova impennata di contagi. Esclude invece una seconda ondata, il premier britannico, Boris Johnson, che ha deciso di accelerare sull'alleggerimento delle restrizioni. In Regno Unito, oggi il paese europeo più colpito con oltre 300 mila casi 42 mila morti, dal 4 luglio riapriranno dunque cinema, musei, hotel, ristoranti, ma soprattutto i pub, luogo di socializzazione per eccellenza Oltremanica. Contemporaneamente il distanziamento sociale minimo passerà da due metri a uno, ma se sarà necessario, avverte il premier Johnson, siamo pronti a tornare indietro.