La vicenda del dirottamento del volo Ryanair a Minsk, da parte delle autorità bielorusse, e l'arresto del giornalista Roman Protasevich e della sua fidanzata, finiscono in cima all'agenda della prima giornata di Consiglio Europeo. Clima da "guerra fredda" tanto che nella stanza, dove si riuniscono i leader, vengono lasciati fuori i cellulari per garantire riservatezza. Di uno scandalo internazionale inaccettabile, parla il Presidente Charles Michel, la Cancelliera Merkel bolla come inverosimili le spiegazioni arrivate dal regime e il Presidente dell'Europarlamento Sassoli invoca una risposta forte e immediata e stavolta, in effetti, la reazione dei 27 arriva rapidamente e all'unanimità. L'Europa chiede dunque l'immediato rilascio dell'oppositore di Lukashenko e condanna duramente il blitz che ha messo a repentaglio anche la sicurezza dei passeggeri. Dai 27 arriva il via libera a nuove sanzioni nei confronti della Bielorussia, oltre a quelle già comminate per le ripetute violazioni dei diritti umani. Sanzioni che colpiranno singoli individui, detti finanziatori del regime, ma anche il settore aereo del Paese. Le compagnie bielorusse non potranno dunque sorvolare i cieli europei e non potranno atterrare negli aeroporti degli stati membri, mentre ai vettori dell'Unione sarà chiesto di evitare lo spazio aereo di Minsk. La Presidente della Commissione Von der Leyen annuncia anche il congelamento di tre miliardi di aiuti europei e dal vertice arriva solidarietà alla Lettonia, i cui diplomatici in Bielorussia, sono stati oggetto di espulsione. Chiesta anche l'apertura di un'indagine da parte dell'Organizzazione Internazionale per l'Aviazione Civile che ha già fissato una riunione straordinaria per la giornata di giovedì.