La nostra opposizione a uno stato palestinese a ovest del Giordano esiste, è valida e non è cambiata. Così Benjamin Netanyahu, a poche ore dal voto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla bozza di risoluzione americana, per approvare il piano di pace in 20 punti di Donald Trump per Gaza. Un piano che prevede l'istituzione di un comitato di pace, ossia un organo di governo transitorio, teoricamente presieduto dal tycoon, con un mandato fino alla fine del 2027, e il dispiegamento di una forza internazionale di stabilizzazione, che avrebbe il compito di supervisionare la tenuta del cessate il fuoco, garantire la sicurezza dei civili e disarmare i gruppi armati, tra cui Hamas. La demilitarizzazione, come ha ribadito il primo ministro israeliano, riguarderebbe l'intera enclave palestinese, compresa la parte della striscia, per ora nelle mani di Hamas. La bozza però potrebbe incontrare il veto della Russia che ha presentato all'ONU una controproposta che di fatto scardina il dossier di Washington. Intanto preoccupa il fronte nord. L'Unifil, la forza di interposizione delle Nazioni Unite in Libano, ha accusato l'IDF di avere sparato contro le forze di pace nei pressi di una posizione israeliana in territorio libanese, precisando che l'incidente segna una grave violazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza dell'ONU. Le forze di difesa israeliane hanno spiegato di non avere sparato in modo deliberato, ma di avere scambiato i caschi blu nel sud del Libano per dei sospetti a causa del maltempo. Per le forze armate libanesi, l'attacco rappresenta una pericolosa escalation. Intanto l'ondata di maltempo continua a creare forti disagi ai civili all'interno della Striscia di Gaza. .























