Documenti altamente top-secret da essere a disposizione soltanto del Presidente degli Stati Uniti e di alcuni membri del Governo. Ci sono anche questi file tra le carte sequestrate dall'FBI nella casa di Palm Beach di Donald Trump, nel corso del raid dello scorso 8 Agosto. Documenti che secondo una indiscrezione del Washington Post, riguarderebbero la difesa militare di uno Stato straniero, incluse le sue capacità di difesa nucleare; documenti che, secondo l'accusa, si sarebbero trovati per 18 mesi nella casa di Trump a disposizione di tutti, invece che in un luogo segreto così come da prassi. Si parla di pagine super top secret che di solito vengono custodite sotto chiave in una struttura sicura con un ufficiale che registra gli accessi e su cui molti dirigenti della sicurezza nazionale non ne sono a conoscenza. Il fatto che questi documenti si trovassero a mare al lago con libero accesso ha creato stupore ed anche preoccupazione negli Stati Uniti, ma anche smentito le dichiarazioni dello stesso Trump, che aveva bollato come bufala la notizia di documenti riguardanti gli armamenti nucleari. Si complica quindi la posizione dell'ex presidente americano che comunque non è rimasto in silenzio e ha replicato attraverso il suo social attaccando nuovamente l'FBI, rea a suo dire, di aver rubato i suoi passaporti, la cartella clinica e documenti confidenziali riguardanti conversazioni con i suoi legali. Intanto, uno degli uomini più fidati della Presidenza Trump, Steve Bannon, sarà incriminato a New York per aver intascato un milione di dollari degli oltre 25 racimolati in una raccolta fondi per la costruzione del muro anti migranti al confine con il Messico. Una vicenda per la quale Bannon si era già definito innocente; l'ex consigliere di Trump, al termine del mandato presidenziale del taikun, aveva inoltre ricevuto, proprio dallo stesso ex presidente, la grazia per un reato analogo ma a livello federale. Grazia che però non lo proteggerà da accuse statali.























