Mentre incassa un attacco americano sul suo territorio, la Cina mette a segno colpi nell'est Europa. Nel Risiko politico-economico globale, il Presidente del dragone Xi Jinping, ha sempre i dadi pronti in mano. Il colpo in canna è stato piazzato sul finire del tour europeo, in due Paesi tra i più vicini a Mosca, e per traslato, a Pechino: Serbia e Ungheria. Belgrado e Budapest sono due capitali distanti meno di 400 chilometri e che saranno collegate dall'alta velocità grazie a investimenti cinesi in infrastrutture nei due Paesi, per 27 miliardi di dollari. Xi Jinping, col Presidente serbo Vucic, ha firmato 29 accordi che promuovono la cooperazione giuridica, normativa ed economica. L'intesa di libero scambio partirà a luglio e prevede un forte incremento delle esportazioni serbe verso la Cina, con l'azzeramento dei dazi per il 95% dei prodotti. E il Presidente magiaro, Orban, ha incassato l'ok definitivo a due investimenti cinesi da 15 miliardi complessivi nelle auto elettriche. BYD, leader mondiale dei veicoli elettrici e CATL gigante delle batterie faranno dell'Ungheria il loro hub in Europa. E anche Great Wall Motors potrebbe annunciare una grande fabbrica nel Paese magiaro. Il tutto, mentre gli Stati Uniti colpiscono ancora Huawei. Dopo il bando del 2019 firmato Trump, anche Biden ha posto uno stop proprio all'indomani della presentazione di nuovi modelli, che per gli esperti, hanno potenzialità importanti sui mercati occidentali. I campioni a stelle e strisce Intel e Qualcomm, non potranno vendere chip al gigante cinese per i suoi smartphone e laptop. Meno America insomma più est Europa. La missione di Xi Jinping pare compiuta.























