Il mio nome è David Yambio, sono il presidente dell'associazione rifugiati dalla Libia, vengo dal Sud Sudan, ho 27 anni e vivo in Italia. Ho lasciato il mio Paese perché mi avevano costretto a diventare un soldato bambino, ma non volevo più partecipare ad alcuna azione militare, uccidere la mia gente, quindi nel 2016 sono scappato, ho attraversato il Nord, sudavi, il Ciad, la Nigeria, il Niger, l'Algeria, il Marocco, poi ancora l'Algeria, la Tunisia e infine inevitabilmente la Libia, e in ogni confine ho lasciato una parte di me stesso che non potrò più riavere, la dignità, le torture subite, la deumanizzazione. Sento come se avessi perso molto di me in questi posti, specialmente in Libia. Quando provo a descrivere le torture subite in Libia trovo grande difficoltà è inquietante solo a pensarci. Quando sono arrivato nel 2018 sono stato catturato da un gruppo di persone chiuso in una stanza, battuto con tubi e bastoni, lavato con acqua gelata, tenuto nudo e a digiuno. Volevano un riscatto dalla mia famiglia non avevo soldi però, quando sono riuscito a scappare e a imbarcarmi, la Guardia costiera libica mi ha ripreso. Mi hanno portato nel carcere di Misurata, dove siamo stati costretti a lavorare come schiavi per i libici, chiusi come animali privati spesso di cibo, senza vedere la luce e privati di ogni dignità. Eravamo oggetti, strumenti e non lo meritavamo. Nessuno di noi lo merita. Fui venduto come schiavo ad Almasri, alla base di Mitiga, dopo un altro tentativo di fuga nel mare, ho visto con i miei occhi Almasri uccidere altri schiavi prigionieri. Lui stesso mi ha torturato, tenuto nudo e ha ordinato ai suoi miliziani di picchiarmi se non facevo tutto il lavoro che mi avevano assegnato, per lui non ero nient'altro che uno schiavo che non aveva una voce. Il Governo Meloni dice di voler combattere i trafficanti, ma io conosco Almasri, non è solo un torturatore, è anche uno stupratore, un assassino e anche l'architetto di tutta la rete di trafficanti nella regione. Dopo essere riuscito a fuggire inseguito dagli uomini di Almasri ho provato due volte a chiedere asilo all'ambasciata italiana di Tripoli. Due volte m'è stato rifiutato. Mi sono dovuto rimettere in mano ai trafficanti per salire su un barcone e finalmente sono riuscito ad arrivare in Italia, dove subito mi hanno riconosciuto la protezione internazionale. Allora chiedo se si vuole combattere i trafficanti perché non consentirci vie legali per l'asilo? Siamo scappati da una guerra, se l'Italia, se l'Europa, la comunità internazionale, non rispettano la legge umanitaria che dobbiamo fare? Perché ci costringono a imbarcarci per mare? Cosa fa il Governo italiano? .