Da 523 giorni Patrick Zaki è in custodia cautelare in carcere al Cairo senza incriminazioni formali e nell'udienza, l'ultima, la detenzione preventiva è stata prorogata di altri 45 giorni grazie ad una legge egiziana che ne permette il prolungamento fino ai 2 anni. Dal 7 febbraio del 2020, giorno in cui lo studente dell'Alma Mater di Bologna, dall'Italia è tornato in Egitto, per una breve visita ai parenti, né le accuse sono state formalizzate legalmente né è cominciato l'iter del processo. Il suo arresto è stato compiuto dagli uomini dell'Agenzia della sicurezza nazionale, Agenzia coinvolta nell'arresto, nelle torture e nella morte di Giulio Regeni. Da quasi un anno e mezzo l'arresto viene prorogato con udienza in tribunale di 15 e 45 giorni, le indagini aperte dalla Procura del Cairo lo vedono accusato di varie attività sovversive contro lo Stato, svolte spesso sulla rete. Della diffusione di false notizie all'istigazione ad atti di violenza e terrorismo. Accuse che se provate potrebbero costare una dura condanna, accuse sempre respinte da Zaki che si professa innocente. Nonostante le numerose manifestazioni e la mobilitazione in Italia per la sua scarcerazione, le richieste di libertà si scontrano con la ferma volontà delle autorità del Cairo di considerarlo pericoloso tanto da giustificare l'arresto. Prima con una mozione del Comune di Bologna seguita dal Senato e dalla Camera è stata inoltrata al Governo la richiesta di concedere la cittadinanza italiana a Patrick Zaki. Un documento che potrebbe agevolare l'iter della difesa. "Mi chiedo se anche alla luce del secondo voto del Parlamento, la settimana scorsa, in favore di Patrick Zaki, il Governo italiano continuerà a usare le solite parole: cautela, silenzio o se vorrà prendere finalmente qualche iniziativa per manifestare il proprio malcontento alle autorità egiziane per questa situazione che è arbitraria, illegale ed estremamente crudele." Stando alle dichiarazioni del legale difensore, Patrick Zaki è stato a lungo interrogato dagli inquirenti, circa due ore di interrogatorio, il primo dopo l'arresto di quasi un anno e mezzo fa.