Siccome c'è stata molta pressione a livello mediatico mi aspettavo un po' un passo indietro dalla dal Governo egiziano invece non c'è stata. Patrick Zaky resta in carcere. il tribunale egiziano di Mansura dopo l'udienza, durata appena 10 minuti, ha deciso di negare la libertà al 27enne respingendo la richiesta avanzata dai suoi legali. in aula presenti, oltre ai familiari del ragazzo rappresentanti dell'ambasciata italiana e dell'unione europea, Zaky ha detto di essere stato picchiato e torturato con la corrente elettrica. Il ricercatore iscritto a un Master dell'Università di Bologna, la scorsa settimana, di ritorno nel suo Paese per una vacanza, è stato arrestato al Cairo per propaganda eversiva. I capi d'accusa saranno vagliati nella prossima udienza, fissata per il 22 febbraio. Lunedì, intanto, nel capoluogo emiliano è prevista una grande manifestazione, organizzata dal Consiglio degli studenti, per chiedere che vengano rispettati i diritti di Patrick e che il ragazzo possa tornare a frequentare al più presto le aule universitarie. Io mi aspetterei un po' più di pressione sul governo egiziano e sperando anche di avere un pò il pugno di ferro. Nel senso, Abbiamo la capacità di avere il coltello dalla parte del manico, sfruttiamola a nostro vantaggio, sfruttiamo situazioni magari economiche facciamo pressione su quello, per avere indietro il favore di più apertura nei diritti fondamentali, che riteniamo noi nella nostra Costituzione, fondamentali. Noi tutti ci ricordiamo della vicenda di Giulio Regeni che purtroppo è scomparso e non abbiamo praticamente più saputo nulla. E ancora oggi la famiglia, tutti noi, tutta l'Italia non ha una risposta seria da parte dell'Egitto e credo sia una cosa gravissima.