Quaranta razzi di tipo Grad lanciati ad appena 10 km dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Il secondo attacco nella zona in meno di 72 ore. Danneggiate case, edifici, condutture e reti elettriche e, stando ad alcune fonti, anche strutture dell'impianto. Secondo l'Ente Nazionale Nucleare ucraino i razzi avrebbero colpito un deposito dove si trovano 174 container con combustibile usato e avrebbero danneggiato alcuni sensori di monitoraggio delle radiazioni intorno al sito. Stando a quanto riferito dall'amministrazione filorussa invece i colpi sarebbero partiti dall'esercito ucraino. In un comunicato anche questa però parla di danni nella zona di stoccaggio del combustibile nucleare esaurito e alla stazione di monitoraggio computerizzato della situazione radioattiva. Il Presidente ucraino Zelensky in una telefonata con il Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ha chiesto una risposta internazionale e sanzioni contro il nucleare russo. Mosca respinge ogni accusa. Il Direttore Generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica in un tweet scrive "la nostra squadra deve recarsi a Zaporizhzhia proprio come abbiamo fatto a Chernobyl e nell'Ucraina meridionale all'inizio dell'anno. Possiamo mettere insieme una missione di sicurezza, protezione e salvaguardia e fornire l'assistenza indispensabile e la valutazione imparziale di cui c'è bisogno". Intanto sono otto le navi cariche di prodotti alimentari ucraini salpate dai porti nel sud del Paese. Tra le ultime 4 partite una con olio di semi di girasole è diretta in Italia. Le altre arriveranno dopo aver superato i controlli in Turchia e Cina dove porteranno farina e mais.























