Un incontro che sia Emmanuel Macron che Volodymyr Zelensky hanno definito costruttivo e soddisfacente, in cui le dichiarazioni finali si completano a vicenda. "E dipende dalla Russia porre fine agli attacchi. L'Ucraina da sola non può fare tutto, perché quello è il loro territorio, come ha riconosciuto la legge internazionale. "Un paese che adesso è occupato dalle forze russe e deve poter avere la sua integrità. La Russia è un aggressore e deve pagare per quegli attacchi". Il presidente ucraino lascia Parigi con un messaggio che è insieme urgenza e monito la pace deve essere davvero duratura. La guerra deve finire il prima possibile, mentre l'omologo francese avverte che un nuovo pacchetto di sanzioni è in arrivo per la Russia. Il lavoro è proseguito poi con una girandola di contatti, Steve Witkoff, il ministro ucraino Rustem Umerov, il premier britannico Starmer, poi Germania, Polonia, Italia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Olanda fino a Costa, e poi la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che torna ad annunciare una proposta di Bruxelles sull'utilizzo degli asset russi e il segretario generale della NATO, Mark Rutte. Zelensky, dopo il pranzo con le First lady, conferma su Telegram, briefing importante, abbiamo concordato di rivederci di persona, le squadre fisseranno i calendari. Un'attività diplomatica frenetica che però si scontra con il realismo glaciale dell'UE. Kaja Kallas, alto rappresentante per la sicurezza, taglia corto, i russi non hanno alcun interesse per la pace, dobbiamo portarli al tavolo subito, e avverte: chi spinge per limiti all'esercito ucraino sbaglia bersaglio. Il rischio è l'esercito russo, che negli ultimi cent'anni ha invaso 19 paesi, se si mette pressione su Kiev, allora si mette anche a Mosca. .























