Una conferenza stampa in stile cinematografico, il linguaggio più congeniale al Presidente ucraino Zelensky. Incontra i giornalisti di tutto il mondo in una stazione della metropolitana di Kiev. Qui, nelle scorse settimane, migliaia di persone avevano trovato riparo dai bombardamenti russi e ora questo profondo tunnel è trasformato in un set televisivo. Una netta contrapposizione con l'immagine immobile, gelida e tesa, del faccia a faccia tra Putin e Shoigu, giovedì, quando è stata annunciata la presa di Mariupol. La camera si muove sapientemente inquadra la folla di cronisti, ne carpisce le emozioni. Zelensky, parla da condottiero di un Paese in guerra, e dice: "tutto quello che viene occupato, verrà poi riconquistato". "Una volta che avremo sufficienti armi, allora riconquisteremo i territori occupati". L'inquadratura cambia, passa un treno, il Presidente ucraino commenta: "Guardate questo treno, l'ultimo che sta passando per oggi, ascoltiamolo". Poi Zelensky cambia tono: "ho insistito fin dall'inizio per aver negoziati con il leader della Federazione Russa, perché ritengo che qualsiasi incontro tramite mediatori non darà l'effetto desiderato", dice. "La guerra può essere fermata solamente da chi l'ha avviata". Ma aggiunge: "la Russia non si vuole sedere al tavolo dei negoziati, sebbene questa invece sarebbe la soluzione migliore". Poi parlando di se, commenta: "Non mi muoverò da Kiev finché la guerra non sarà finita". "Non ho il diritto di avere paura, perché il nostro popolo ha mostrato di non aver paura di nulla". Giovedì il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, sarà a Kiev, dopo l'incontro fissato con Putin martedì 26. Ma Zelensky vorrebbe che l'agenda di Gutierres fosse ribaltata. "Penso che il Segretario Generale dell'ONU debba visitare prima di tutto le città dove ci sono state torture, dove sono state uccise persone e poi, trovare il tempo di incontrare i colleghi russi". Sui crimini di guerra poi dice: "Voglio che il presidente Putin sia giudicato in un tribunale, non solo lo voglio, non solo voglio che lui venga giudicato ma anche tutte le altre persone che hanno dato ordini terribili, devono essere giudicati in un tribunale". La parola d'ordine per Zelensky insomma è: integrità del territorio ucraino. Un'integrità che la NATO avrebbe potuto preservare. "Non siamo membri della NATO ma credo che questo sia stato un grosso errore e ora probabilmente la guerra non sarebbe iniziata".























