Ora ci si mette anche Zuckerberg e lo scontro tra Europa e grandi piattaforme social è completo. Il proprietario di Facebook e WhatsApp si è aggiunto al suo arci nemico, almeno così dicono, Elon Musk nel criticare l'Europa. Le leggi europee per il controllo delle fake news e per il fact checking sono, secondo l'inventore di Facebook, norme che istituzionalizzano la censura e rendono più difficile realizzare qualsiasi innovazione, quindi, annuncia Zuckerberg, stop al fact checking. Lavoreremo col presidente Trump per respingere i governi di tutto il mondo che se la prendono con le società americane e premono per una censura maggiore. Il divieto di diffondere bufale diventa quindi censura, la licenza di iscrivere informazioni non verificate o false diventa libertà e l'Europa è vista come la negatrice di questa libertà. Le frasi di Zuckerberg vengono lette da molti come una sollecita genuflessione al prossimo presidente degli Stati Uniti e arrivano in un momento di altissima tensione tra l'Europa e l'altro multimiliardario dei social Elon Musk. Questi è stato criticato da Bruxelles e da governi europei, come il tedesco e il francese, per voler ficcare il naso e influenzare i processi elettorali, attacca su base quotidiana il premier britannico, giovedì farà un video social live con Alice Weidel leader dei neonazisti tedeschi di Alternative für Deutschland e aveva dato a Scholz dell'idiota. L'Unione Europea si preoccupa della sua potenza economica e del suo potere di comunicazione avendo X al suo servizio e ha fatto appello al magnate affinché non usi il suo social per scopi impropri e per deviare i processi democratici. L'unico importante governo europeo a non scontrarsi con Musk è quello italiano. La premier Meloni ha ottimi rapporti col capo di X e l'accordo eventuale tra la piattaforma Starlink e il nostro paese per la connettività avanzata, non fa piacere a Bruxelles ma al momento non è considerato contrario alle regole europee.