Parola d'ordine, sostenibilità. Da Venezia il gruppo Toyota lancia il primo car sharing pubblico a idrogeno in Italia grazie all'inserimento di tre Toyota Mirai nella flotta già circolante tra Mestre e la Laguna. Con l'introduzione di queste auto si mette a disposizione degli utenti un nuovo modo di viaggiare. L'idrogeno che alimenta le vetture si combina con l'ossigeno preso dall'esterno, scatena una reazione chimica e crea l'elettricità che permette al motore di funzionare. Il risultato è che l'auto emette semplicemente vapore acqueo e così non inquina. Insieme all'utilizzo dell'elettrico si tratta di un altro importante passo verso gli obiettivi di sostenibilità ambientale tanto cari all'Unione Europea. "Continuiamo ormai dal 2018 a portare nell'area metropolitana di Venezia le soluzioni più avanzate di elettrificazione del gruppo e cerchiamo di rendere queste soluzioni più accessibili possibili a tutti. Tra l'elettrico e l'idrogeno non c'è una non va fatta una lettura come antagonista. Sono tecnologie complementari verso le emissioni 0 e quindi verso il processo di decarbonizzazione dei trasporti". Con un tempo di ricarica di circa cinque minuti e un'autonomia compresa tra i 500 e i 600 chilometri in base al modo in cui si guida, le tre Toyota Mirai sono prenotabili al costo di 4 € l'ora tramite l'app Quintoshare EU. Dal 2018 a oggi sono 72 le tonnellate di CO2 risparmiate. Adesso si punta a migliorare queste cifre, confidando nell'idrogeno e negli investimenti previsti dal PNRR che ha stanziato oltre 3miliardi di euro, per finanziare 61 progetti di Hydrogen Valley, veri e propri hub di produzione che dovrebbero restituire circa 7mila tonnellate di idrogeno rinnovabile all'anno coinvolgendo 19 regioni e due province autonome. Inoltre, entro la metà del 2026 si cercherà di attivare una rete di 30 stazioni di rifornimento di idrogeno per il trasporto stradale e sette distributori destinati al trasporto pubblico locale. Quella che poco alla volta nascerà sarà una filiera dal potenziale valore economico stimato tra i 4 e i 7miliardi di euro entro il 2030, con un impatto notevole sulla creazione di nuovi posti di lavoro e sulla sostenibilità ambientale. A muoversi in questa direzione è innanzitutto la città di Venezia. "Abbiamo iniziato a produrre il primo stabilimento di produzione di idrogeno, perché poi oltre a utilizzarlo bisogna produrcelo in maniera tale che diventiamo autosufficienti, oltre all'auto che non rilascia inquinanti eccetera, c'è tutto l'aspetto che va considerato della trasportabilità dell'idrogeno, cioè l'idrogeno sarà il materiale che servirà, cioè l'accumulatore di energia elettrica che potrà andare sugli aerei, che andrà sulle navi, sui camion, per cui sull'idrogeno crediamo tantissimo". Si gettano le basi per una vera rivoluzione dell'automotive, guardando alla transizione ecologica che rappresenta il futuro di tutta l'industria. .























