Verba volant, scripta manent e un documento scritto, un nuovo contratto di governo in pratica, il punto che porta sulla stessa strada Movimento 5 Stelle, Pd, Italia Viva e l'EU. Lo chiedono tutti: Crini, Zingaretti e anche Matteo Renzi, è il primo contatto tra le forze di una maggioranza andata in frantumi che prova a ritrovare lo stare insieme. Ma le ferite aperte rimangono tante, come dimostra il tono differente sul nome di Giuseppe Conte, imprescindibile per il Movimento 5 Stelle e fondamentale per il partito democratico. Abbiamo chiesto che sia rappresentato alle altre forze politiche, con il quale il presidente Fico interloquirà nei prossimi giorni, che siano accantonati definitivamente alcuni temi provocatori, in alcuni casi utilizzati in maniera strumentale per essere divisivi, penso alla questione del mes. Noi faremo di tutto per essere leali e coerenti con questo obiettivo. Ci permettiamo di fare un appello affinché tutti lo siano, perché a questo punto non si può davvero sbagliare. Matteo Renzi e Italia vive invece non hanno fretta sui nomi: prima bisogna discutere dei temi, delle idee, come vaccini, sanità e recovery fund. Noi vogliamo un governo politico, ma non a tutti i costi. Non abbiamo discusso di nomi, è chiaro che i nomi sono importanti, ma arrivano alla fine. Vale per la presidenza del Consiglio, vale per tutti gli incarichi di responsabilità. Se la domanda è: avete parlato di nomi con il presidente Fico? La risposta è no. L'EU chiede di far cadere i veti e di aprire la strada al Conte ter. Le consultazioni continueranno nelle prossime ore. Entro martedì il presidente incaricato Roberto Fico riferirà al capo dello Stato, Sergio Mattarella. La maggioranza proverà a trovare un'intesa, ma manca ancora il sì di Renzi sul nome di Giuseppe Conte e non è cosa da poco.