Dopo il faccia a faccia tra Joe Biden e Mario Draghi alla Casa Bianca, dove il nostro premier ha fatto risuonare la parola pace, il capo del Governo insiste sulla necessità di tornare alla diplomazia. La linea dialogante per arrivare ad un cessate il fuoco, invocata nello Studio Ovale, è stata illustrata dal premier, da quanto filtra dall'esecutivo, all'inizio del Consiglio dei Ministri che ha prorogato lo stato di emergenza per le attività di soccorso alla popolazione Ucraina. Tutti gli alleati, ma in particolare ovviamente Russia e Stati Uniti, si trovino seduti a un tavolo in cui l'Ucraina sia l'attore principale. In questo contesto, sarebbe stato il ragionamento di Draghi, Biden deve chiamare Putin, il vero obiettivo è chiedersi in che modo si costruisce il percorso negoziale verso la pace e soprattutto che tipo di pace si vuole che, è la premessa di Draghi, è quella che vorranno gli ucraini. Intanto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il suo omologo francese Emmanuel Macron, hanno ribadito la loro vicinanza a Kiev e si sono detti concordi nel continuare ad accrescere il sostegno europeo all'Ucraina, sottolineando l'importanza di mantenere l'unità europea. In vista dell'informativa che il premier terrà in Parlamento il 19 maggio sull'invio di armi a Kiev, alcuni settori della maggioranza non intendono far mancare il proprio sostegno anche bellico, alla resistenza. Il segretario del PD Enrico Letta, approva le parole del Capo del Governo. Bene Draghi, afferma, sono gli ucraini che decideranno quale pace potrà durare. Resta critico il leader del Movimento 5 Stelle, che ribadisce la necessità di spingere fortemente per un negoziato ma ritiene che per le decisioni del Governo sull'invio di armi, serva un nuovo voto parlamentare. Matteo Salvini chiede al premier di fare da battistrada per arrivare alla pace. "Chiederò al Presidente Draghi che sia capofila di una cordata europea per la pace. Italia, Francia e Germania. Qualcuno in Europa tifa per la guerra, Italia, Francia e Germania hanno tutto il diritto, il dovere e la necessità di arrivare il prima possibile alla pace". Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, accusa il Conte pacifista di opportunismo. "Il problema è che i Cinque Stelle sono esattamente il contrario di quello che dicono di essere. Giuseppe Conte oggi fa il pacifista perché vede i sondaggi, dice no alle armi, ma è il Presidente del Consiglio che ha investito di più sulle armi, di tutti noi".























