Non solo diverse, ma totalmente contrapposte. Sul lavoro infatti le visioni di governo e opposizioni raccontano due Italie differenti. Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, parla di un potere d'acquisto dei salari in recupero, di un milione di posti di lavoro ritrovati da quando è lei al governo, mentre le opposizioni denunciano la piaga del lavoro povero, sottopagato che non permette di arrivare alla fine del mese. Nel Primo Maggio in cui la sicurezza sul lavoro è il filo che unisce le piazze ed i sindacati, il governo risponde con un miliardo e 200 milioni complessivi che il governo deciderà come spendere dopo avere incontrato i sindacati il prossimo 8 maggio. La Ministra del Lavoro Calderone ai nostri microfoni sottolinea: "Ciò che noi abbiamo voluto fare ieri in Consiglio dei Ministri, anche con l'appuntamento all'8 di maggio, è quello di dire assumiamoci una responsabilità collettiva, perché su un tema come quello della salute e della sicurezza delle persone, certamente è il momento di assumerci collettivamente la responsabilità anche di individuare dei percorsi". Di tutt'altro tenore il racconto dei partiti di opposizione. Da Calenda a Renzi, dal Movimento 5 Stelle al PD, tutti spingono sulla necessità di affrontare il tema del lavoro povero, che nega dignità a chi, pur lavorando, non riesce ad arrivare alla fine del mese. Anche Calenda affianca Movimento 5 Stelle e PD nella richiesta al governo di introdurre un salario minimo. La segretaria PD Elly Schlein in piazza, ribadisce "Il motivo per cui dobbiamo lottare insieme ai lavoratori per migliorare le loro condizioni, contrastare la precarietà, aumentare i salari a partire dall'approvazione di un salario minimo con cui con le altre opposizioni stiamo continuando a insistere, abbiamo raccolto le firme. Speriamo di calendarizzarlo presto e di discuterlo presto. Questo chiediamo alla maggioranza". .























