Un bilancio dei nostri anni, della storia repubblicana di una Costituzione momento di svolta e di unificazione, di rinascita dalle macerie della guerra e delle divisioni. É un invito e un elogio della sintesi quello del presidente Mattarella nel suo discorso ufficiale a chiusura delle celebrazioni per la festa della Repubblica, sintesi come via lungimirante per ripartire, come ricominciò l'Italia della Costituente. Sintesi e collaborazione di fronte a un momento a una opportunità storica, unica, grazie anche all'Europa che era e resta una risorsa. "Per celebrare la Repubblica dobbiamo partire da qui: dalle donne e dagli uomini della Costituente, dalla loro lungimiranza, dal coraggio con cui seppero cercare e trovare i punti di sintesi." Quello di 75 anni fa, dice, fu un tornante del nostro cammino oggi come allora dovranno essere i giovani a costruire il futuro verso le nuove generazioni abbiamo un debito e doveri ineludibili, ribadisce il Capo dello Stato. "Anche oggi siamo a un tornante del nostro cammino dopo le due grandi crisi globali: quella economico finanziaria e quella provocata dalla pandemia. Come lo fu allora, questo è tempo di costruire il futuro." Le ingiustizie sociali sono ancora troppe, certo, ma il Paese non è fermo spiega e sprona il Presidente, perché la Repubblica è la storia degli italiani e della loro libertà, la storia siamo noi e nessuno si senta escluso, cita De Gregori Mattarella, ma ognuno deve essere chiamato alle proprie responsabilità, nessuno escluso. Istituzioni e politica su tutti, la Repubblica è la storia degli italiani e delle loro libertà, del formarsi e del crescere di una comunità che guarda lontano, al futuro. É libertà, democrazia, legalità e soprattutto solidarietà e uguaglianza di tutti i cittadini. Ricorda le donne simbolo del Paese del passato e del presente, Repubblica e umanità, difesa della vita di chi salva le persone spinte dalla disperazione alla deriva nel Mediterraneo e orgoglio per quel modello italiano, orgoglio per un paese che ha gli strumenti per superare questa emergenza pandemica. "L'Italia, la nostra Patria, ha le carte in regola per farcela. Un valore, che vorrei ancora una volta sottolineare, sarà più d'ogni altro decisivo: la connessione della Repubblica con i suoi cittadini. Lo abbiamo visto anche nella lotta alla pandemia." Lo sguardo, il pensiero di Mattarella va però soprattutto a loro, i protagonisti del futuro. "L'invito ai giovani è trasmettere valori e cultura attraverso i nuovi mezzi di comunicazione i social, ad avvicinare e combattere l'odio, a scegliere esempi e modelli positivi.